sabato 26 dicembre 2020

Settantesimo Cisl all'insegna di Pippo Morelli (la recensione di Enrico Giacinto)

                                     70° Cisl all'insegna di Pippo Morelli

        di Enrico Giacinto     www.enricogiacinto.blogspot.com

 “A ottantadue anni di età, il 21 giugno se ne è andato nella sua Reggio Emilia Pippo Morelli. Il suo nome probabilmente dice poco o nulla all’ultima generazione di sindacalisti. Da vent’anni infatti un grave ictus lo aveva messo fuori gioco…Ora rimangono soprattutto i motivi di rimpianto tra quanti l’hanno conosciuto ed hanno beneficiato della sua amicizia, ma anche per l’intero sindacato che sulla sua eredità dovrebbe ritrovare non pochi elementi di riflessione. Qui mi limito a suggerirne tre: il rapporto società ed economia; la politica sindacale unitaria; il ruolo della formazione degli adulti. Sono questioni che, sebbene siano state rimosse nella pratica quotidiana, mantengono un significato ed un valore imprescindibile. Per questo spero che altri riprendano ed approfondiscano la ricerca. Magari proprio a partire dall’impegno che su di esse ha profuso Morelli”. Così scrisse Pierre Carniti l’1 luglio del 2013 ricordando la scomparsa del suo compagno di tante lotte.

Alla fine del 2020, dopo più di sette anni Edizioni lavoro, la casa editrice della Cisl, dà alle stampe Sapere Libertà Mondo: la strada di Pippo Morelli, un volume di 500 pagine con cui l’autore, Francesco Lauria, conclude una trilogia iniziata con Le 150 ore per il diritto allo studio: analisi, memorie, echi di una straordinaria esperienza sindacale e proseguita con Quel filo teso tra Fiesole e Barbiana: don Milani e il mondo del lavoro.

Non ci poteva essere modo migliore per finire un 2020 in cui la Cisl ha festeggiato il suo settantesimo anno di vita. Il volume di Lauria, nel ricostruire il percorso compiuto da un sindacalista come Pippo Morelli, aiuta a capire come e perché l’organizzazione creata da Giulio Pastore sia stata definita una “splendida anomalìa”.

Il miglior complimento al libro è venuto da Giuliano Cazzola, ex autorevole sindacalista socialista della Cgil, che con Morelli ha operato sia nella Flm (Federazione lavoratori metalmeccanici) che in Emilia Romagna. Oltre a due belle recensioni sul Bollettino Adapt  Politically (in)correct – Un libro su Pippo Morelli. Quando la storia di un uomo diventa la storia di tutti - www.bollettinoadapt.it  e su ildiariodellavoro La strada di Pippo Morelli (ildiariodellavoro.it)  Cazzola di Lauria ha scritto che: “Quando morirò mi piacerebbe che ci fosse uno come lui a ricordarmi…Se sapessi che Lauria scriverebbe un libro così anche per me sarei disposto a morire domani”.

Lauria ha scoperto Morelli studiando gli anni della Flm in cui i metalmeccanici davano l’assalto al cielo, la sinistra sindacale, le 150 ore, e questo suo innamoramento lo ha portato a scavare a fondo sulle vicende sociali, politiche e culturali che dalla seconda metà degli anni Cinquanta fino ai primi anni Novanta del secolo scorso hanno caratterizzato la vita della Cisl e dell’intero sindacato italiano. Una sorta di storia della Cisl raccontata attraverso il cammino di Morelli. Un cammino che, secondo l’autore, così come aveva scritto Carniti, offre spunti anche al sindacato d’oggi.

Nel suo percorso Morelli ha incontrato tutti i grandi protagonisti della Cisl da Romani (con cui si è laureato) a Storti, da Macario a Carniti a Marini, della Uil, a partire da Benvenuto, e della Cgil, Trentin e Lama e altri. Ha incontrato però altri grandi sindacalisti della sua categoria che hanno segnato momenti di vita significativi della Fim: Manghi, Castrezzati, Gavioli, Pagani, Tridente, Cavazzuti, Morese, Caviglioli…e soprattutto Franco Bentivogli, il successore di Carniti alla guida della Fim cui, secondo non pochi, avrebbe avuto titolo lo stesso Morelli. E quella della successione è una storia nella storia. Una storia di altri tempi in cui l’uno riteneva che l’altro ne avesse più diritto. In alcuni passaggi sembra quasi di leggere una favola.

Su Morelli Lauria ha le idee chiare. “Dopo dieci anni sulle sue tracce - scrive - ritengo Pippo Morelli una figura eccezionale e originale, un protagonista quasi inavvertito del Novecento italiano”. Per l’autore la Cisl di Morelli dà continuità alla concezione originaria dell’organizzazione fondata da Pastore. Un’interpretazione, questa, che non potrà non suscitare perplessità in quanti, a vario titolo, ritengono che l’ispirazione originaria della Cisl sia stata stravolta.

L’opera di Lauria, sotto questo versante, può rappresentare l’occasione per approfondire dal punto di vista storico, ma non solo, il periodo tra la fine degli anni Sessanta e gli anni Settanta che ha visto la Cisl spaccata quasi a metà in uno scontro senza precedenti. Una spaccatura che ha avuto riflessi nei rapporti tra dirigenti e quadri sindacali anche negli anni successivi. Basti pensare che nel periodo in cui Morelli diresse il Centro studi Cisl di Firenze alcune strutture non vollero utilizzare la scuola sindacale di San Domenico di Fiesole.

Nella parte finale il libro contiene alcune testimonianze. Di particolare interesse – per chi, come l’autore di questa nota, ha vissuto in prima persona gli avvenimenti narrati dai primi anni Settanta in poi – quelle di Franco Marini, Gian Primo Cella e Paolo Feltrin. L’ex segretario generale della Cisl, ad esempio, rivendicando il ruolo svolto da quelli che definisce riformisti centristi esprime valutazioni su cosa avrebbe potuto diventare la Cisl se avesse prevalso la sinistra carnitiana o se si fosse realizzata la scissione.

Il volume, oltre ad una prefazione di Bruno Manghi e ad una postfazione di Ivo Lizzola, contiene un ricco apparato fotografico, un indice dei nomi e una robusta bibliografia.

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